Itinerario educativo 2024 2025
“ONE HEALTH. UN PERCORSO DI CITTADINANZA ATTIVA PER BANDIRE I PFAS”
Scheda tecnica
IIS J. DA MONTAGNANA – MONTAGNANA (PD) Due incontri di SENSIBILIZZAZIONE
5 CLASSI QUINTE = 94 ALUNNI
22 APRILE 2025 1° TURNO h 9.25-11.10 cl. 5 AS, 5 AL e
5 AV (tot. 54)
2° TURNO h 11.25-13.10 classi 5 AC e 5 AP (tot. 40)
Esperti dott. Giovanni Fazio, medico ISDE
dott. Francesco Basso,
inquinamento ambientale
Referente Pfas: prof. Andrea Pegoraro -
coordinatrice: dott.ssa Donata Albiero
Anche per questa scuola la conoscenza della problematica PFAS, come è stata evidenziata dagli studenti prima di avere il materiale di riflessione da analizzare per il nostro incontro, è risultata scarsa (una realtà che riguarda la maggior parte delle scuole dove andiamo).
Dopo l’analisi
del materiale da noi fornito, sono emerse delle domande motivate e motivanti
per gli esperti, basi dei nostri interventi e del confronto.
2. Quali misure sono state
adottate finora per mitigare l'impatto delle PFAS sull'approvvigionamento
idrico?
3. Quali sono le implicazioni a
lungo termine della contaminazione da PFAS per la salute umana e
l'ambiente?
4. Come le autorità regionali
stanno monitorando e gestendo la diffusione delle PFAS nelle acque sotterranee
e superficiali?
5. Quali sono le sfide
principali affrontate dalle comunità locali a causa della contaminazione da
PFAS?
6. Quali progressi sono stati
fatti nella ricerca di soluzioni alternative ai PFAS per ridurre la loro
utilizzazione?
7. Come la presenza di PFAS
influisce sugli ecosistemi locali e sulla biodiversità?
8. Quali sono le prospettive
future per la gestione e la bonifica delle aree contaminate da PFAS nel
Veneto?
9. Quali sono le implicazioni
economiche della gestione dell'emergenza PFAS per le imprese locali e la
regione?
10. Come le comunità locali
possono contribuire alla lotta contro la contaminazione da PFAS?
11. In futuro sarà necessario
lo sviluppo e l'impiego di un farmaco che vada a diminuire la concentrazione di
pfas in circolo nell'organismo?
12. Per i pfas Come capiamo se
un cibo è contaminato?
13. È vero che la canapa
bonifica i territori ricchi di pfas?
Domande del secondo gruppo
Cosa
posso fare io come singolo cittadino? |
1. Dall'inizio del problema si è risolto qualcosa? |
2. In che modo le normative internazionali possono
essere armonizzate per favorire lo sviluppo di tecnologie di rimozione dei
PFAS economicamente accessibili su larga scala? |
3. Quali sono i principali ostacoli scientifici ed
economici che impediscono lo sviluppo di tecnologie di decontaminazione a
larga scala? |
4. Se una persona convive con le acque inquinate da
pfas ogni giorno, come possono
prevenire le malattie legate al problema? |
5. Come si può prevenire questo problema? |
6. Posso rischiare la contaminazione anche sotto la
doccia? |
7. Quali strategie emergenti stanno dimostrando il
maggiore potenziale per la degradazione completa dei PFAS, considerando la
loro estrema stabilità chimica? |
8. Si potrà risolvere? |
9. É ancora presente il PFAS? Se si, in quali quantità? |
Gli
studenti si sono confrontati con gli esperti della Salute e dell’Ambiente, Giovanni
Fazio e Francesco Basso
Ma,
prima, alcune riflessioni degli studenti segnano la traccia degli INTERVENTI
5AS (Mattia e
Federico)
“La questione PFAS solleva interrogativi sulla gestione ambientale e sulla responsabilità delle aziende coinvolte. La Miteni, ex Rimar, è stata identificata come la principale fonte di contaminazione, avendo rilasciato PFAS nelle falde acquifere per decenni. Solo nel 2017 è emerso che l'azienda era a conoscenza del problema, ma non ha mai informato le autorità.
Il vero problema quindi non è la gestione postuma della situazione
catastrofica ma e la scarsa tutela dell’ambiente di fronte a realtà aziendali
così grosse che non vengono monitorate accuratamente da dei tecnici ambientali
o per la sicurezza biologica.
Inoltre la lotta contro i PFAS ha visto la mobilitazione di cittadini e associazioni, come il gruppo Mamme No PFAS, che denuncia da anni i rischi per la salute e chiede interventi concreti.
Limitare l'esposizione ai PFAS è difficile e praticamente impossibile per un residente della zona più inquinata, ma si possono adottare alcune precauzioni, come scegliere alimenti freschi e non confezionati, evitare utensili con rivestimenti antiaderenti e preferire acqua filtrata, ma anche qui, il problema non si ferma all’utilizzo di prodotti non imballati e freschi ma risiede nel terreno. Per cui gli alimenti di cui ci cibiamo di questo territorio e che produciamo andrebbero totalmente scartati dal mercato.
Per concludere, perché lo Stato italiano non ci permette di effettuare screening anche privati per monitorare l’andamento dei pfas nel sangue?
Sapere a riguardo della nostra salute non è un nostro
diritto?”
Abbiamo risposto, accennando alle lotte legate all'AMBIENTE e alla tutela dello stesso (One Health e ernciclica Laudato sì di papa Francesco la cui morte crea un vuoto enorme), evidenziando le norme esistenti e prima di tutto quelle della Costituzione (Basso), affrontando il tema della Prevenzione e del ruolo dei medici di famglia (Fazio), delle analisi del sangue negate in Veneto (da parte della Regione).
Provincia di Padova n 4 comuni tra
cui Montagnana
Quale consiglio agli studenti?
Abbiamo
presentato sinteticamente un excursus di sette anni sulle pratiche di
cittadinanza attiva messe in atto dalle scuole, il "Manuale di
sopravvivenza quotidiana" che offre delle soluzioni di vita
quotidiana. “Adottandolo”, ognuno può portare un contributo
alla salute sua e degli altri perché spinge a essere consumatori accorti
Donata Albiero
PS
Qui il link dove si può trovare il Manuale di sopravvivenza quotidiana, riferito ai PFAS (possibile scaricarlo), aggiornato a gennaio 2025
https://sites.google.com/view/cillsacom/i-pfas?authuser=0
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