martedì 22 aprile 2025

PFAS SENSIBILIZZAZIONE ALL’IIS J. DA MONTAGNANA – MONTAGNANA PD

 

 Itinerario educativo 2024 2025                                                                                                                   

“ONE HEALTH.  UN PERCORSO DI CITTADINANZA ATTIVA PER BANDIRE I PFAS”



Scheda tecnica

IIS J. DA MONTAGNANA – MONTAGNANA (PD) Due incontri di SENSIBILIZZAZIONE  

5 CLASSI QUINTE = 94 ALUNNI

 

22 APRILE 2025                          1° TURNO h 9.25-11.10 cl. 5 AS, 5 AL e 5 AV (tot. 54)   

                                                       2° TURNO h 11.25-13.10 classi 5 AC e 5 AP (tot. 40)

 

Esperti   dott. Giovanni Fazio, medico ISDE

              dott. Francesco Basso, inquinamento ambientale

 

Referente Pfas:  prof. Andrea Pegoraro - coordinatrice: dott.ssa Donata Albiero

Anche per questa scuola la conoscenza della problematica PFAS, come è stata evidenziata dagli studenti prima di avere il materiale di riflessione da analizzare per il nostro incontro, è risultata scarsa (una realtà che riguarda la maggior parte delle scuole dove andiamo).

Dopo l’analisi del materiale da noi fornito, sono emerse delle domande motivate e motivanti per gli esperti, basi dei nostri interventi e del confronto.  


 
Domande del primo gruppo

 1. Quali sono le principali fonti di contaminazione da PFAS nelle falde acquifere del Veneto? 

2. Quali misure sono state adottate finora per mitigare l'impatto delle PFAS sull'approvvigionamento idrico? 

3. Quali sono le implicazioni a lungo termine della contaminazione da PFAS per la salute umana e l'ambiente? 

4. Come le autorità regionali stanno monitorando e gestendo la diffusione delle PFAS nelle acque sotterranee e superficiali? 

5. Quali sono le sfide principali affrontate dalle comunità locali a causa della contaminazione da PFAS? 

6. Quali progressi sono stati fatti nella ricerca di soluzioni alternative ai PFAS per ridurre la loro utilizzazione? 

7. Come la presenza di PFAS influisce sugli ecosistemi locali e sulla biodiversità? 

8. Quali sono le prospettive future per la gestione e la bonifica delle aree contaminate da PFAS nel Veneto? 

9. Quali sono le implicazioni economiche della gestione dell'emergenza PFAS per le imprese locali e la regione? 

10. Come le comunità locali possono contribuire alla lotta contro la contaminazione da PFAS?

11. In futuro sarà necessario lo sviluppo e l'impiego di un farmaco che vada a diminuire la concentrazione di pfas in circolo nell'organismo?

12. Per i pfas Come capiamo se un cibo è contaminato? 

13. È vero che la canapa bonifica i territori ricchi di pfas?

 


Domande del secondo gruppo


 Cosa posso fare io come singolo cittadino?

1. Dall'inizio del problema si è risolto qualcosa?

2. In che modo le normative internazionali possono essere armonizzate per favorire lo sviluppo di tecnologie di rimozione dei PFAS economicamente accessibili su larga scala?

3. Quali sono i principali ostacoli scientifici ed economici che impediscono lo sviluppo di tecnologie di decontaminazione a larga scala?

4. Se una persona convive con le acque inquinate da pfas ogni giorno, come  possono prevenire le malattie legate al problema?

5. Come si può prevenire questo problema?

6. Posso rischiare la contaminazione anche sotto la doccia?

7. Quali strategie emergenti stanno dimostrando il maggiore potenziale per la degradazione completa dei PFAS, considerando la loro estrema stabilità chimica?

8. Si potrà risolvere?

9. É ancora presente il PFAS? Se si, in quali quantità?

 


Gli studenti si sono confrontati con gli esperti della Salute e dell’Ambiente, Giovanni Fazio e Francesco Basso

Ma, prima, alcune riflessioni degli studenti segnano la traccia degli INTERVENTI

5AS (Mattia e Federico)

“La questione PFAS solleva interrogativi sulla gestione ambientale e sulla responsabilità delle aziende coinvolte. La Miteni, ex Rimar, è stata identificata come la principale fonte di contaminazione, avendo rilasciato PFAS nelle falde acquifere per decenni. Solo nel 2017 è emerso che l'azienda era a conoscenza del problema, ma non ha mai informato le autorità. 

Il vero problema quindi non è la gestione postuma della situazione catastrofica ma e la scarsa tutela dell’ambiente di fronte a realtà aziendali così grosse che non vengono monitorate accuratamente da dei tecnici ambientali o per la sicurezza biologica.

Inoltre la lotta contro i PFAS ha visto la mobilitazione di cittadini e associazioni, come il gruppo Mamme No PFAS, che denuncia da anni i rischi per la salute e chiede interventi concreti.

Limitare l'esposizione ai PFAS è difficile e praticamente impossibile per un residente della zona più inquinata, ma si possono adottare alcune precauzioni, come scegliere alimenti freschi e non confezionati, evitare utensili con rivestimenti antiaderenti e preferire acqua filtrata, ma anche qui, il problema non si ferma all’utilizzo di prodotti non imballati e freschi ma risiede nel terreno. Per cui gli alimenti di cui ci cibiamo di questo territorio e che produciamo andrebbero totalmente scartati dal mercato. 
Sarebbe possibile? E se si, sarebbe utile/dannoso?

Per concludere, perché lo Stato italiano non ci permette di effettuare screening anche privati per monitorare l’andamento dei pfas nel sangue? 

Sapere a riguardo della nostra salute non è un nostro diritto?”


Abbiamo risposto, accennando alle lotte legate all'AMBIENTE e alla tutela dello stesso  (One Health e   ernciclica Laudato sì di papa Francesco la cui morte crea un vuoto enorme), evidenziando le norme esistenti e prima di tutto quelle della Costituzione (Basso),  affrontando il tema della Prevenzione e del ruolo dei medici di famglia (Fazio), delle analisi del sangue negate in Veneto (da parte della Regione).  



Abbiamoricordato la necessità di far pressione sulla POLITICA per il BANDO dei PFAS, 
della MOZIONE presentata dal movimento No Pfas ai comuni del Veneto per avere una delibera in tal senso. Comuni che hanno approvato la mozione per la messa al bando dei Pfas al 18/3/2025:

Provincia di Padova n 4 comuni tra cui Montagnana

Quale consiglio agli studenti?                                                                    

Abbiamo presentato sinteticamente un excursus di sette anni sulle pratiche di cittadinanza attiva messe in atto dalle scuole, il "Manuale di sopravvivenza quotidiana" che offre delle soluzioni di vita quotidiana. “Adottandolo”, ognuno può portare un contributo alla salute sua e degli altri perché spinge a essere consumatori accorti


Il tema PFAS, con  le relative  implicazioni sociali ed ambientali,  sarà argomento di esame di stato (presentato nel documento "15 maggio" che accompagnerà le classi nell'esame finale del ciclo di studi).
 

Donata Albiero


 


PS  


Qui il link dove si può  trovare il Manuale di sopravvivenza quotidiana, riferito ai PFAS (possibile scaricarlo), aggiornato a gennaio 2025  

https://sites.google.com/view/cillsacom/i-pfas?authuser=0

 

 

  

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